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ESAME FINALE

 EVA, Casa di semiautonomia e centro antiviolenza  
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PREESAME

Partnership al progetto

Il giorno 16 gennaio è avvenuta l’intervista via meet   a Valeria Messina , responsabile centro antiviolenza“Paola Lattes” gestito dall’Associazione Nazionale Telefono Rosa-ODV -Innanzitutto volevo ringraziarti della disponibilità per questa intervista. Di cosa ti occupi nello specifico? - Figurati, grazie a te per la proposta. Io mi occupo di coordinare l’equipe, svolgo colloqui con le donne accolte, redigo relazioni per i tribunali e sostengo percorsi di fuoriuscita dalle violenza delle donne accolte, inoltre mi occupo dell’area prevenzione , coadiuvando le attività all’interno delle scuole e la formazione di docenti e personale scolastico. -   Di norma qual è la procedura che avviene per la messa in sicurezza di una donna? -l’iter sarebbe che la donna accede al CAV, se si avvisa una situazione di emergenza viene inserita all’interno di una casa rifugio a seguito di un percorso in casa rifugio in caso non abbia acquisito l’autonomia necessaria verrà inserita in una struttur

La ricerca espressiva

 

La conquista del centro

 

Ex tempore

  Seconda proposta 

Scacchiera

  ZAHA HADID Nata a Baghdad nel 1950, ha studiato matematica presso l’Università americana di Beirut prima di emigrare in Inghilterra, nel 1972, per frequentare i corsi dell’Architectural Association. Qui è entrata in contatto con Elia Zenghelis, Rem Koolhaas (è stata una tra i primi membri di OMA – Office for Metropolitan Architecture), Bernard Tschumi e Leon Krier, dalla Hadid spesso indicati come suoi mentori insieme a El Lissistsky e, soprattutto, a Kazimir Malevich. Per capire il contributo di Zaha Hadid alla storia dell’architettura bisogna partire dal 1983 anno in cui vengono reimpostate le modalità del pensare all’architettura. Il dibattito degli anni 70’ e inizio anni 80’ vede la crisi del modello di crescita urbano legato all’industrializzazione e critica l’architettura funzionalista per sua natura a-topica (azioni razionali su un contesto indifferenziato). Questa critica è stata portata avanti negli anni 70’ da Robert Venturi e Peter Blake, il quale riflette sul conte