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Imprinting

Imprinting

Sperlonga è il luogo della mia infanzia, delle lunghe estati spensierate passate con gli amici e in compagnia della mia famiglia. Fu il primo mare che vidi, avevo appena due mesi, non posso ricordare quel momento, ma i miei primi ricordi si trovano lì, e ad oggi ogni volta che mi ci reco, questi riaffiorano, ed è come guardarli in un film.

I miei genitori comprarono casa lì per passarci le estati, e poco dopo fece così anche mia zia, così passavo le giornate al mare con i miei cugini, a giocare con la sabbia e a fare bagni infinti fino al tramonto. Probabilmente associo questo luogo ai pochi ricordi che ho dei miei genitori insieme, prima che si separassero, qualche anno dopo. Ricordo le cena a casa con i miei zii e i miei cugini, in quel terrazzo non ampissimo, ma abbastanza grande da poterci cenare comodamente 8, e le passeggiate al borgo, dove l’elemento immancabile era la bomba fritta alla nutella, che ancora oggi, ogni volta che torno, è per me tappa fissa.

I miei ricordi partono dalla spiaggia di Ponente, lunga e regolare, di sabbia fine dorata, e con un bagnoasciuga molto lungo, che permette di fare lunghe passeggiate dentro l’acqua, cristallina e con riflessi turchesi. Io e miei cugini avevamo gli ombrelloni vicini, e accanto a loro un’altra famiglia con 4 figlie femmine! Con loro giocavo tutto il giorno e sono rimaste, negli anni, delle persone importanti della mia vita, che anche se vedo quasi solo d’estate. 

Alla fine della spiaggia ci sono delle sorgenti di acqua gelida, che terminano in una vasca dove solo i più coraggiosi riescono a tuffarsi, e poco più vicino ci sono delle vere e proprie sabbie mobili, un punto in cui si sprofonda fino alle ginocchia, in cui da piccoli giocavamo sempre.

Dopo chilometri di spiaggia la costa improvvisamente si innalza: giungiamo in corrispondenza di Torre Truglia, che da un lato e dall’altro controlla il mare. Da qui si sale, scalino dopo scalino, verso il borgo bianco di Sperlonga. Un borgo in salita, ecco cos’è Sperlonga. Un borgo fatto di case bianche strette le une alle altre, percorse da vicoli stretti che si incastrano tra loro, poco luminosi in certi passaggi, che oggi mi ricordano molto i vicoli delle isole greche che ho visitato, Ios, Mykonos e Santorini. Dopo la lunga salita, con affacci sul panorama, si arriva in cima sulla piazzetta. 


 Se salendo su per vicoli e scalette si ha l’impressione di violare un borgo antico, chiuso e addormentato, in piazzetta l’impressione è opposta: negozietti, ristorantini e bar, la vita attiva di una cittadina di mare.

Molti ricordi sono legati alle uscite in barca di mio zio, che facciamo tutt’ora ogni estate. Sperlonga sorge su un promontorio roccioso, infatti appena usciti dal porticciolo, andando in direzione di Gaeta, si trova un paesaggio mozzafiato: rocce altissime che cadono a picco sul mare, dove dietro si intravedono boschi verdi, ma soprattutto una serie di grotte particolarissime tra cui La Grotta di Tiberio e la Grotta azzurra. In quest’ultima sono entrata per la prima volta quest’estate, bisogna nuotare fino all’ingresso, e una volta scavalcato un piccolo scoglio, si entra a piedi nella grotta, uno spazio molto ampio e scuro, con pareti altissime, dove l’acqua arriva alle cavigie, ma addentrandosi, un raggio di luce penetra tra le rocce e l’acqua assume un colore brillante, creando uno spettacolo che non mai rivisto in un nessun altro luogo.

Per diversi anni, dai miei 13 fino all’anno scorso non ci ho trascorso l’estate, perché preferivo viaggiare in qualche capitale europea o andare al mare all’estero, ma questa scorsa estate ho deciso di tornarci, trovando il luogo magico che mi è sempre rimasto nel cuore, e nel quale tornerò sperando di creare nuovi ricordi.


stretto, nascosto

verticalità


sintesi
 
 
 
astrazione

 

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